il logo è la prima cosa da fare del marketing

PERCHÉ IL LOGO NON DOVREBBE ESSERE LA TUA PRIMA PRIORITÀ NEL MARKETING



Se stai valutando un investimento in marketing, potresti aver sentito che
“il logo e l’immagine coordinata sono la prima cosa da fare”.

Oppure che “il marchio è la pietra angolare del marketing”.

Le agenzie di comunicazione lo sostengono a gran voce.

Ma credimi, per una PMI italiana che ha bisogno di avere risultati dai soldi che spende in marketing il logo non è la prima cosa da fare, non è la seconda e neppure la terza.

Non è neanche lontanamente una priorità.

E sicuramente spenderci qualche migliaio di euro non porterà un soldo bucato nelle tue casse e non farà fare nessun passo in avanti alla tua azienda. 

Prima di spiegarti perché, ti mostro le “ragioni” con cui le agenzie di comunicazione motivano questa spesa che finisce nel pozzo di San Patrizio.

Come se fosse un investimento.

Basta digitare su Google importanza del logo, e finisci su dozzine di siti che ripetono la stessa cosa:

il logo è la prima cosa da fare del marketing

il logo è la prima cosa da fare del marketing

keap infusionsoft


Il logo è la base, il logo è fondamentale, il logo è indispensabile, il logo di qua il logo di là.

Scomodano sempre grandi marchi iper famosi come Adidas, Nike, Coca Cola, Gucci o Lacoste per dirti che devi farti disegnare un logo altrettanto efficace.

Se lo fanno i Big …devi farlo anche tu.

Insistono sul fatto che un logo (o marchio) deve comunicare i valori, gli ideali, la mission e l’identità dell’azienda.

Non so come la vedi, ma affidare la comprensione istantanea

  • di cosa fa la tua azienda
  • dell’anima del tuo intero progetto
  • della la tua missione
  • della la tua identità e i dei tuoi prodotti


…a un nome con elemento grafico, mi pare un tantino
troppo.

Ma ecco dove si spingono le agenzie creative per convincerti a comprare un logo fatto da loro:

il logo è la prima cosa da fare del marketing

Qui il logo non solo ha il potere di trasmettere telepaticamente valori, ideali, missione e identità, ma anche di portare i clienti verso di te.

Quindi, immagino, di convincerli ad acquistare il tuo prodotto.

Come, non lo specificano. Mai.

Intanto però l’idea che passa è:

logo bello = arrivano clienti


Qualcuno si spinge ancora più in là, parlando anche di come un logo dovrebbe farti venire voglia di comprare:

logo

Capita la tripla capriola carpiata – ritornata?

  1. Se cerchi roba sportiva e vedi Nike, sei già pronto coi soldi in mano (questo non è vero, se non ti piace Nike)
  2. Nike è un logo che ispira fiducia (è vero, per molti consumatori)
  3. La fiducia di Nike si basa sul logo ben progettato (è falso come una moneta da tre euro) 

Stanno dicendo che la gente si fida di Nike perché il suo “baffo” è ben progettato!

Il fatto che Nike sia partita nel 1971, che in mezzo ci siano state infinite sponsorizzazioni, negozi in ogni angolo del globo e Michael Jordan come testimonial evidentemente sono fattori secondari.

È tutta una questione di logo, insomma.  

Qualche altra agenzia creativa invece getta la maschera, taglia corto e te lo dice senza pudore:

keap

keap infusionsoft

“Se fai il logo figo come quello dei mega brand che conoscono tutti arriveranno tante vendite”

Olè.

Immagino che l’antifona ti sia chiara.

Tutto quello che stanno dicendo è che il tuo brand deve essere bello, dal design semplice e armonioso.


Deve essere espressione dei tuoi valori e creare emozioni.

E poi i clienti arrivano.

A parte che il significato pratico di questa supercazzola non la capisce manco il direttore dell’Accademia della Crusca.

A parte il fatto che concetti come “bellezza” e “stile” sono relativi e cambiano da epoca a epoca, da cultura a cultura e da persona a persona…

…fatti una una domanda:

le vendite e i fatturati della tua azienda dovrebbero aumentare grazie alla bellezza del logo che la rappresenta?

È come dire che se entri da un cliente con un bel vestito hai già il contratto in tasca, grazie alla bellezza del vestito.

Questa idea è MOLTO pericolosa se vuoi cominciare a fare marketing.

Portala nella vita reale, e annusi il pericolo all’istante.

Pensa a un potenziale cliente che ti piacerebbe prendere.

Gli hai già fatto varie offerte, ma per vari motivi non ha mai comprato da te.

A un certo punto si accorge che hai cambiato il logo sul sito, sulla carta intestata e sui bigliettini da visita…e come per magia esclama:

Che figata questo nuovo logo, è irresistibile! Ora sì
che sono pronto a comprare, aspetta che li richiamo
subito con la carta di credito in mano!


Non accadrà mai, e quasi non c’è bisogno di spiegare perché.

Nessuno compra da te perché “sei bello”.

Nessuno compra i tuoi prodotti o i tuoi servizi perché hai un’immagine coordinata coi fiocchi.

Hai mai conquistato un cliente grazie a un bigliettino da visita?

Hai mai convinto chi non ti conosceva per merito della tua nuova, fiammante brochure?

Ti è mai capitato di indossare un abito nuovo – senza spiccicare una parola –  e uscire da un appuntamento con un contratto firmato? 

No.

Sai bene che per chiudere una vendita, piccola o grande che sia, hai bisogno di spiegare al potenziale cliente cosa potete fare tu e il tuo prodotto per LUI.

Devi capire le sue esigenze, e risolvere le sue obiezioni.

Devi rassicurarlo. 


Spesso è una gran fatica, a volte è più facile…

 

…ma sarai d’accordo con me che sperare di aumentare le vendite facendoti “più bello” è come affidare le sorti della tua azienda alla roulette

Sperare di ottenere un vantaggio pratico da un nuovo logo – come qualche decina di migliaia di euro che puoi presentare in banca per chiedere credito – è una follia.

Il lavoro delle agenzie di comunicazione al massimo ti rifà il look, ma non può aiutarti a vendere di più e a portare soldi in cassa.

Ti sarai accorto che sto insistendo sul concetto di vendere.

Confermo, perché è di questo si occupa il marketing. La parola stessa deriva dal verbo “to market”.

Cioè vendere, punto.

Attività che TUTTE le aziende del mondo, dalla start-up alla mega azienda super famosa (o che fa prodotti super famosi) devono macinare incessantemente.

Con una differenza.

Le multinazionali o i loro marchi famosi – oltre a vendere – hanno bisogno di curare l’immagine al top perché sono già conosciuti da tutti

 

Non devi pensare alla marca di cola. Quando ne hai voglia ordini una Coca Cola. 

 

Non devi pensare quale computer è facile da usare e bellissimo da vedere. Sai che si chiama Mac. 

 

Non devi pensare alle sneaker più famose. Hai in mente Nike. O Adidas.

Ma non è così grazie al loro logo,
è stata un conquista graduale!

 

Tutti questi prodotti (e il loro logo) sono già nelle testa dei consumatori come prima scelta, e quindi le aziende proprietarie bombardano i media con pubblicità di immagine per rimanerci.

E sono talmente noti che basta il logo per ricordare ai consumatori che esistono.

keap infusionsoft


A questo livello di notorietà planetaria
un’azienda deve avere il logo strafigo, il sito strafigo, il tuttostrafigo: ma è una necessità non direttamente correlata alle vendite.

L’immagine è funzionale al posizionamento nel cervello del potenziale cliente.

Che devono continuamente ribadire, aggiornare, ribadire.

Per la tua azienda non è così: si trova
in un momento diverso del suo sviluppo 


Permettimi…ma il tuo è un altro sport, un altro stadio, un altro campionato.

Intanto devi dire ai tuoi potenziali clienti che ci sei.

Devi incuriosirli.

Devi farli avvicinare a te.

Devi convincerli che sei la scelta giusta per loro.

E poi devi convincerli a continuare a comprare da te, ancora e ancora.

Cioè tutto quello che i grandi marchi dai loghi superfighi hanno fatto in passato quand’erano piccole aziende, e che adesso non hanno più la necessità di fare. 

 

Sono TUTTI partiti dallo spiegare al cliente PERCHÉ doveva sceglierli. 


L’ha fatto Nike:

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L’ha fatto Coca Cola:

il logo è la prima cosa da fare del marketing

L’ha fatto Apple per vendere i primi Mac, quando facevano un decimo delle cose che faceva un PC:

il logo è la prima cosa da fare del marketing

Se noti, queste pubblicità dei 3 big quando non erano ancora big, avevano un sacco di testo.

Parole. 

Cioè quelle che servono a te per spiegare ai tuoi clienti perché devono comprare da te e non da altri.

Cioè quello che fai tutti i giorni.

Te lo richiedo, i tuoi commerciali riescono a vendere senza spiccicare una parola?

No, e chiunque ti dica il contrario non sa cosa dice o è in malafede.

Se sei d’accordo con questo semplici fatti, ora dimmi:

Perché le agenzie di comunicazione prendono come esempio i grandi marchi (con il loro innegabile, bellissimo design) per convincerti che TU hai la stesse necessità?

Perché chiamano “marketing” spendere da 3 a 25 mila euro per un logo nuovo che NON PUÒ aiutarti a vendere?

I motivi sono in sostanza tre.

UNO: fanno leva sull’amore dell’imprenditore per la sua azienda.

Chiamalo amore, chiamalo ego se vuoi…ma il grimaldello è semplice e sottile:

Quando aiutano il tuo marchio ad essere più “bello”, gratificano il tuo amore per la tua azienda, proprio come quello che un padre ha per un figlio.

Marchio più bello? Brochure più bella? Imprenditore sotto sotto orgoglioso.

L’effetto però svanisce dopo poco, come quando acquisti un abito nuovo.

DUE: per fare o rifare un logo ci mettono molto meno di quanto pensi.


Ti vendono l’importanza del progetto sventolando esempi “big” come se ci volessero dei mesi.

E invece la cosa richiede uno sforzo relativo da un punto di vista di tempo.

Si parla di qualche giornata di un grafico capace, se non di ore. 

L’ho visto succedere mille volte.

All’ “agenzia di comunicazione” non serve studiare per capire come ragiona il tuo potenziale cliente.

Non gli serve tempo per elaborare una strategia per questo cliente.

Non deve lavorare sul modo migliore per avvicinarlo, incuriosirlo, farti scegliere, tenertelo stretto e farlo spendere in modo ricorsivo.

E farti lasciare una testimonianza, e farti segnalare ad altri clienti.

Non devono creare da zero il “giro dei tuoi soldi”.

Cioè – per buttarla lì – quello che facciamo tutti i giorni in Marketing Performance.

Detta semplice, il lavoro che sta dietro a un logo è così veloce perché non deve sostenere alcuna performance.

Ti piace? È bello? Apposto!

TRE: un bel logo ti dà la percezione immediata di aver ricevuto qualcosa di tangibile.

Te lo immagini subito sul cancello della ditta, sul sito, sulla carta intestata.

E di solito ti viene presentato con dei rendering molto realistici, per caricarti ancor di più di soddisfazione “paterna”.


Spesso ti spiegano “perché abbiamo scelto questi colori e queste forme per la tua nuova immagine aziendale” con queste tabelle:

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E giù di Coca Cola, Nike, Adidas Apple e compagnia cantante.

Ma questa percezione è FALSA.  


Perché l’unico effetto che ha un nuovo logo per la tua azienda è quello di un vestito nuovo che non ti aiuta a vendere un euro bucato in più. 


E mentre tu sei contento che i tuoi sforzi quotidiani abbiamo acquisito un’immagine più rispettabile…

… il logo unge la strada ad altri lavori “creativi”. 


Vuoi tenerti le brochure vecchie col logo nuovo? Eh no, bisogna rifarle.

Ma davvero vuoi mettere il tuo logo scintillante sul quel sito decrepito?

Orrore! Rifacciamo il sito.

Tutte attività rigorosamente slegate dalle vendite e dai fatturati che tengono in piedi la tua azienda.

Questo significa che il tuo logo e i tuoi materiali di marketing
devono essere brutti e non curati? Assolutamente no!

L’estetica è importante…ma deve essere al servizio di un marketing che che incuriosisce, avvicina e persuade i potenziali clienti a comprare la prima volta, e
continuare farlo, il più a lungo possibile


Hai bisogno di materiali che usano le
parole per vendere i tuoi prodotti.

Materiali che aiutano i tuoi clienti a preferire la tua aziende alla concorrenza.

Che aiutano i tuoi commerciali a vendere più facilmente.

Materiali che contengono un messaggio diverso dai competitor.

E questo messaggio deve avere un vestito all’altezza, ci mancherebbe.

Gradevole e curato? Certamente.

Ma che si tratti di una brochure, di un sito internet o di sponsorizzate su Facebook…questo “bello” deve aiutarti a vendere, altrimenti non fa i tuoi interessi.

Se vuoi capire come in Marketing Performance possiamo sviluppare per la tua azienda questi materiali, puoi fissare una chiacchierata informale qui sotto.

A presto, 

 

Massimo Romanello 

PS:

Questa è la presentazione del “restyling” del logo della Xiaomi, aprile 2021

il logo è la prima cosa da fare del marketing


Il passaggio da
quadrato leggermente stondato a quadrato più stondato è costato al colosso la modica cifra di due milioni di yuan.

Cioè circa 250.000€. 

Effetti sulle vendite? Difficile dirlo. Lascio la parola agli analisti di bilancio.

Diciamo che se fatturi 460 miliardi di euro come Xiaomi puoi anche permetterti di buttare via un quarto di milione in un’unica azione strapagata.

Se guidi una PMI italiana, no. 


Parliamone.

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